I cembali  italiani che realizzo sono  basati principalmente su modelli storici. Quelli più praticati sono copie di strumenti di Carlo Grimaldi, di Giovan Battista Giusti,  di Ignazio Mucciardi, di Elpidio Gregori. Particolarmente stimolante è per me l'ideazione e la costruzione di cembali  di mia personale concezione in cui cerco di sintetizzare le migliori intuizioni degli artefici del passato. I legni usati sono quelli della tradizione: cipresso netto da nodi per le lastronature e i fianchi, pioppo e tiglio per le casse , noce e faggio per i ponti e  i somieri, abete  di prima scelta per  i fondi e la carpenteria, bosso e castagno per le tastiere, pero nostrano e agrifoglio per i saltarelli. Per le tavole armoniche prediligo l'abete di risonanza della Val di Fiemme e il cipresso toscano. Oltre al rispetto accurato dei vari parametri che concorrono alla riuscita sonora quali punti di pizzico, lunghezze vibranti, spessori dei piani, incatenature, incordature, dedico grande attenzione alla fase di impennatura che nei cembali è sempre legata a doppio filo sia al tocco che alla sonorità. Nei cembali di tradizione italiana, in generale miro ad ottenere un suono vivace nell'attacco, asciutto e penetrante, ben equilibrato lungo tutta la tessitura, senza rinunciare  a quelle doti di dolcezza che  caratterizzano la liiuteria italiana e che rendono tali strumenti ideali sia per l'esecuzione del basso continuo che della letteratura solitica.

 

ALCUNE REALIZZAZIONI

 

da Carlo Grimaldi , Messina 1703

File audio

 

da Giovan Battista Giusti, lucca 1681

 

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