Organo S. Vici,1828  

Centobuchi di Monteprandone, Ascoli Piceno

 

                                                                                              

Restauro filologico conservativo e ricostruttivo , anno 2016

Questo strumento, opus 167 del costruttore marchigiano Sebastiano Vici di Montecarotto, fu edificato nel 1828 per la Cattedrale di Fano (PU). Nel 1909 venne venduto alla Cattedrale di San Benedetto del Tronto (FM) e qui ricollocato con alcune modifiche; negli anni novanta del novecento è stato poi smontato e accatastato in maniera provvisoria e non idonea in alcuni locali della parrocchia  "Regina Pacis"  di Centobuchi di Monteprandone, mentre il somiere maestro rimaneva stoccato all'aperto in balia delle condizioni atmosferiche. Quest'organo è considerato  di particolare interesse poichè, oltre ad essere tra i più grandi usciti dalla bottega di Montecarotto, costituisce anche il testamento artistico dell'artefice marchigiano che morirà dopo pochi mesi dalla sua ultimazione. 

L’opus 167 di Vici, fondamentalmente è un esempio tipico di organo di grossa taglia nelle Marche del primo ottocento, modellato prevalentemente sugli ese veneti di scuola neoclassica. Tuttavia caratteristica saliente della produzione viciana è l’aggiunta di elementi personali indirizzati timidamente verso una concezione di tipo bandistico-espressiva: oltre ai Tromboncini 8’, aggiungerà un’altra ancia al manuale ossia il Violoncello bassi e il Violino soprani 8’ collocati in una piccola cassetta espressiva in fondo al somiere, taglierà la Cornetta 13/5’ con misure di principale, includerà nel ripieno la Duodecima, introdurrà il Flauto traversiere 8’. Il manufatto all'inizio dei lavori si presentava in condizioni di conservazione alquanto critiche sia per la parte meccanica che fonica, ma fortunatamente era presente un discreto numero di parti originali. Si è proceduto quindi ad un accurato lavoro di restauro degli elementi superstiti, ricostruendo in copia ciò che era stato sostituito o andato disperso nel corso del tempo.  Prendendo a riferimento altri strumenti coevi dello stesso autore si è proceduto quindi alla ricostruzione del manuale, della pedaliera, della tavola dei registri, del crivello principale e della manticeria. Il canneggio era presente per l'80% circa mentre sono stati ricostruiti ex novo  il Trombone 8' del pedale ,  il Violoncello 8' bassi e il Violino 8' soprani ad ancia del manuale e gran parte della Cornetta 13/5'.

Particolarmente lungo e delicato è stato il lavoro di intonazione poichè la maggior parte delle canne era in condizioni di conservazione pessime: molte erano schiacciate ,con  frequenti dissaldature tra corpo e piede e nelle giunzioni interne delle anime. Lo strumento ha subito, presumibilmente ad inizio novecento, una reintonazione generale mediante l'incisione sistematica di profondi denti sul filo delle anime in luogo di quelli originali, assai meno pronunciati. Oltre a ciò è stato modificato il corista originale verosimilmente più basso di mezzo tono. Fortunatamente i rapporti di bocca non hanno subito variazioni , se non in qualche caso isolato. Con un certosino lavoro di ripristino delle geometrie e caratteristiche originali del materiale fonico si è raggiunto lo scopo presfissato. 

              

Disposizione

 

Principale bass. 8'

Principale sop. 8'

Ottava 4'

XII 22/3'

XV 2'

XIX 11/3'

XXII 1'

XXVI

XXIX

XXXIII  (fino a do1)

XXXVI  (fino a fa1)

 

 

Tromboncini bass. 8'(ancia)

Tromboncini sop. 8'  (ancia)

Voce Umana 8'  (da do#2)

Flauto in VIII bass. 4'

Flauto in VIII sop. 4'

Viola bass. 4'

Traversiere sop. 8'

Violoncello bass. (ancia)

Violoncello sop. (ancia)

Cornetta 13/5'

Contrabbassi 16'+8'

Tromboni al Ped. 8' (ancia)

 

 

 

Manuale: 50 tasti C/E-f3  

Pedale: 18 tasti C/E-g# costantemente unito 

Spezzatura: re2/re#2

Accessori : cassetta espressiva violoncelli,  "rollante", "tiratutti" a manovella

Temperamento : 1/6 comma irregolare,  la2 431,5 Hz a 18°C

Pressione del vento : 62 mm H2o

 

 

 

File audio  

organista Nicolò Sari